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Navigare a bordo di un motor yacht o di una barca a vela non cambia l’importanza fondamentale che il motore riveste nell’assicurare velocità di spostamento, confort e sicurezza in mare.
L’efficienza dell’apparato motore infatti oltre a fornire la propulsione del nostro mezzo è fondamentale per utilizzare gli accessori presenti a bordo, l’impianto elettrico spesso è strettamente collegato ad esso in quanto buona parte dell’energia necessaria viene prodotta dai motori e poi immagazzinata nelle batterie.
Stranamente in barca, nonostante i motori vengono sfruttati molte meno che su un’automobile, gli inconvenienti sono sempre in agguato e le cure da eseguire devono essere costanti e frequenti.
Cerchiamo di capire il perchè, visto che in mezzo al mare non ci saranno autogril ne meccanici pronti a intervenire in nostro aiuto.
Sicuramente la prima causa di usura, anomala, è da attribuire all’ambiente difficile in cui un motore marino deve operare, infatti specialmente sulle barche a vela il motore è soggetto a sbandamenti e angolazioni di lavoro esageratamente forzate. Alle volte sono entrato in porto col mare mosso pregando che non si spegnesse il motore a causa delle onde che al traverso dell’imboccatura facevano oscillare la barca in maniera impressionante. Immaginavo il motore cosa subiva in quel momento e come poteva continuare a girare nonostante si trovasse in posizioni a dir poco improbabili. Per non parlare della nafta che rimescolava qualsiasi impurità presente all’interno dei serbatoi. E’ certo che simili trattamenti i motori terrestri non ne subiscono ed è facile immaginare la differenza che passa tra i due ambienti.
Un altro fattore da considerare è l’umidità costante e la salinità che si insinua dappertutto, anche a barca ferma. Questo logora l’impianto elettrico ma non solo, lavora sui motorini d’avviamento, sugli alternatori, sui contatti vari, mollette, pulegge e quant’altro. Fateci caso in genere se si lascia il motore fermo tutto l’inverno, con la barca in acqua, all’inizio della stagione successiva lo si ritrova d’aspetto peggiore che se avesse girato tutti i giorni, come accade invece durante la stagione estiva.
Poi ci sono le correnti galvaniche e le masse a giocare un ruolo importante nell’usura e se gli anodi sacrificali non funzionano come si deve non tarderanno ad arrivare le corrosioni nei punti meno probabili ma sicuramente più rognosi.
Un’ultima causa frequente di guasti e malfunzionamento è riservata al montaggio dell’apparato motore ad opera dei cantieri costruttori della barca. La differenza con le autovetture è che nel mercato automobilistico non esistono produzioni artigianali mentre nella nautica da diporto si. Questo significa che spesso si riscontrano errori di montaggio da parte del costruttore che provocano il malfunzionamento del motore.
Purtroppo spesso succede che il produttore del motore vende il suo apparato con le specifiche esatte per il montaggio, il cantiere che costruisce però non riesce a seguirle perchè la barca non corrisponde completamente alle caratteristiche richieste e quindi le adatta al suo bisogno. Faccio un esempio: un certo motore viene cablato dalla casa madre per essere montato a non più di 2 mt. dallo scarico della marmitta e dal comando del monoleva. Bene il cantiere ha invece sullo scafo in costruzione 4 metri dallo scarico e 3 metri dal monoleva, cosa fa? Lo adatta. Quindi allunga i cablaggi, allunga i tubi dello scarico, insomma in qualche modo risolve la questione. trascurando magari che per fare questo bisognerebbe ricalcolare le sezioni, le pendenze, le resistenze. Risultato: il motore è nuovo, la barca è nuova ma alla terza o quarta uscita ci troviamo il motore pieno d’acqua, oppure non si accende più, o altro ancora.
Mi è capitato durante un trasferimento invernale, da Trieste a Cala Galera su un motoryacht di 65 piedi, di ad attraversare il Golfo di Sorrento con Grecale forte. Considerando le potenzialità della barca e il breve tratto di mare che separa la punta sud del golfo in questione all’Isola di Capri, la direzione del mare e del vento favorevoli, decido di navigare ugualmente nonostante le forti raffiche di vento e le onde ripide incontrate. A metà golfo le spie del motore destro cominciano a suonare e il computer dei motori segnala diverse anomalie gravi. Spento tutto e superato il primo attimo è di sconforto, una rapida visita nella sala macchine fortunatamente non rivela niente di preoccupante se non un bel po d’acqua in sentina, ma le pompe svuotano a dovere, e abbondante presenza di sale sopra il motore.
Decido allora di proseguire riaccendendo i due motori e misurando con gli strumenti personali le anomalie segnalate dal computer dei motori, fortunatamente i miei strumenti indicavano che i motori giravano regolarmente e con temperature nella norma.
Cos’era successo ? Lo scoprirò poco dopo: le onde al traverso spazzavano lo scafo e penetravano attraverso l’aspirazione d’aria motori nella sala macchine, l’aspirazione arrivava sopra il filtro dell’aria che era diventato una spugna di sale, scolava acqua di mare proprio sopra il bulbo dell’invertitore che andando in corto circuito segnalava una temperatura da allarme generale.
Certo non era colpa dei motori. Un cantiere non può costruire una barca d’alto mare, senza limiti dalla costa, che quando prende un colpo di mare sulla murata fa allagare la sala macchine, proprio sui motori ! Inammissibile.
Quindi se per un motore chiamiamolo “normale” e ben montato 3000 ore di moto non sarebbero nulla di rilevante, per un motore di una barca iniziano a diventare una soglia oltre la quale sarebbe bene intervenire preventivamente.
Il consiglio chiaramente è quello di rivolgersi ad un’officina autorizzata e di conservare le fatture dei lavori svolti, anche i semplici tagliandi estivi, perchè in qualsiasi caso e in particolare in caso di vendita, avere le fatture dei lavori e delle manutenzioni effettuate è garanzia di buon acquisto e di serietà. Sicuramente fa piacere acquistare una barca che mostri tutto questo.
Per ottenere una visione dello stato effettivo dei motori, e oggi con l’avvento dell’elettronica e della chimica è possibile davvero, è necessario interpellare la casa costruttrice che dispone dei programmi di gestione e invia i suoi meccanici. Questi attaccando il loro computer ai motori sono in grado di conoscere e determinare cosa è successo e come hanno lavorato i motori fin dalla prima accensione effettuata. Questo servizio eccezionale, unitamente all’ispezione svolta dal Perito che visiona l’interezza dell’apparato motore, compresa la sala macchine e i suoi componenti, e su richiesta esegue l’analisi dell’olio combusto e degli invertitori, permette di conoscere perfettamente cosa state acquistando.
E’ importante quindi tenere sempre in funzione il nostro motore, eseguire le manutenzioni ordinarie come i tagliandi completi, sostituire preventivamente le parti soggette a maggiore usura come cinghie, giranti, ma anche scambiatori di calore, iniettori, pompe ecc.
Consultare l’officina specializzata e instaurare con loro un rapporto di fiducia che vi permetta di eseguire preventivamente, ma senza spreco, gli interventi necessari.
Ma soprattutto dovete conoscere il vostro motore ed essere in grado di metterci mano in caso di piccole avarie come spurghi, cambio filtri, olio, girante, ecc. Controllare di persona almeno visivamente le condizioni della sala macchine o del vano motore e guardare sempre ogni tante ore d’utilizzo cosa succede al vostro motore.
Eseguire un’analisi dell’olio combusto ad intervalli regolari permette inoltre di prevenire eventuali gravi danni in agguato e di non farvi ritrovare col fermo macchine imprevisto, e tanto temuto.